C’è una storia dietro ogni scatto. Questa è la mia.
Prima di mostrarvi come vedo l’amore attraverso il mio obiettivo, voglio raccontarvi qualcosa di me.
Non troverete un curriculum, ma una parte del mio cuore: i primi passi con una vecchia macchina fotografica, l’emozione di raccontare le persone senza parole.
Prima di mostrarvi come vedo l’amore attraverso il mio obiettivo, voglio raccontarvi qualcosa di me.
Non troverete un curriculum, ma una parte del mio cuore: i primi passi con una vecchia macchina fotografica, l’emozione di raccontare le persone senza parole.
Questa non è solo la mia storia: è anche il modo in cui potrei raccontare la vostra.
Prendetevi qualche minuto. Mettetevi comodi.
Qui si parla di passione, sogni e luce - quella che entra dalle finestre, e quella che ci portiamo dentro.
Prendetevi qualche minuto. Mettetevi comodi.
Qui si parla di passione, sogni e luce - quella che entra dalle finestre, e quella che ci portiamo dentro.
ciao, sono federica
La mia storia con la fotografia è iniziata prestissimo.
Avevo solo sei anni e rubavo di nascosto la Olympus OM1 di mio padre. Non lo facevo solo per giocare o per il suono affascinante del click dell’otturatore - anche se lo adoravo - lo facevo perché amavo ritrarre le persone. Mi hanno sempre incuriosito.
Mi incantavano gli sguardi, i gesti che raccontano chi siamo senza usare le parole. Fotografavo i miei nonni, i miei genitori, e anche perfetti sconosciuti per strada. Mi chiedevo chi fossero, cosa facessero nella vita, se fossero felici. Era un modo tutto mio di entrare in contatto con il mondo.
La parte più affascinante è arrivata dopo: quelle persone che fotografavo mi dicevano che, in qualche modo, riuscivo a farle sentire loro stesse. Non perché fossi speciale o avessi qualche tipo di dono, ma per il semplice fatto che ero una bambina: mi guardavano senza filtri, senza aspettative, e in quello sguardo c’era tutta l’autenticità che ancora oggi cerco di ritrovare in ogni scatto.
Sono una fotografa di matrimoni, ma sono prima di tutto un’ascoltatrice.
Per me fotografare significa raccontare storie vere, con tutte le loro sfumature, le emozioni tra le righe.
Avevo solo sei anni e rubavo di nascosto la Olympus OM1 di mio padre. Non lo facevo solo per giocare o per il suono affascinante del click dell’otturatore - anche se lo adoravo - lo facevo perché amavo ritrarre le persone. Mi hanno sempre incuriosito.
Mi incantavano gli sguardi, i gesti che raccontano chi siamo senza usare le parole. Fotografavo i miei nonni, i miei genitori, e anche perfetti sconosciuti per strada. Mi chiedevo chi fossero, cosa facessero nella vita, se fossero felici. Era un modo tutto mio di entrare in contatto con il mondo.
La parte più affascinante è arrivata dopo: quelle persone che fotografavo mi dicevano che, in qualche modo, riuscivo a farle sentire loro stesse. Non perché fossi speciale o avessi qualche tipo di dono, ma per il semplice fatto che ero una bambina: mi guardavano senza filtri, senza aspettative, e in quello sguardo c’era tutta l’autenticità che ancora oggi cerco di ritrovare in ogni scatto.
Sono una fotografa di matrimoni, ma sono prima di tutto un’ascoltatrice.
Per me fotografare significa raccontare storie vere, con tutte le loro sfumature, le emozioni tra le righe.
Amo la luce naturale, quella che cambia nel corso della giornata, mai uguale a se stessa, un po’ come le persone.
Anche per questo il mio studio è un vero e proprio Loft, dove tutti possano sentirsi a casa e dove la luce entra libera e le storie prendono forma.


my vison
La mia visione è profondamente influenzata dalla cinematografia, che ho studiato per anni e che ha lasciato un’impronta indelebile nel mio modo di costruire l’immagine.
Mi affascina l’idea di creare fotografie che sembrano uscite da un film: intime, eleganti, intense.
Non lo faccio per l’estetica fine a sé stessa, lo faccio perché ogni amore merita una narrazione sincera, che sia bella da guardare, ma soprattutto da sentire.
Mi affascina l’idea di creare fotografie che sembrano uscite da un film: intime, eleganti, intense.
Non lo faccio per l’estetica fine a sé stessa, lo faccio perché ogni amore merita una narrazione sincera, che sia bella da guardare, ma soprattutto da sentire.
Amo il mare e sogno di avere un giorno una piccola casetta tutta mia affacciata sulla spiaggia, dove il rumore delle onde accompagni i miei pensieri.
Amo i viaggi che ti portano molto più lontano di dove credevi di arrivare, quelli che iniziano senza troppe aspettative e che poi ti sorprendono, ti trasformano.
Amo l’odore dell’arrivo della primavera, quando l’aria profuma di un nuovo inizio e la luce si fa più morbida, quando tutto rinasce e riprende colore.
Amo Carlotta, la mia cocker spaniel, la cui sola missione è di rubarmi la sedia durante l'editing e accoccolarsi al mio posto, come se fosse lei la vera artista di casa.
Amo i viaggi che ti portano molto più lontano di dove credevi di arrivare, quelli che iniziano senza troppe aspettative e che poi ti sorprendono, ti trasformano.
Amo l’odore dell’arrivo della primavera, quando l’aria profuma di un nuovo inizio e la luce si fa più morbida, quando tutto rinasce e riprende colore.
Amo Carlotta, la mia cocker spaniel, la cui sola missione è di rubarmi la sedia durante l'editing e accoccolarsi al mio posto, come se fosse lei la vera artista di casa.
Se anche tu credi che le emozioni meritino di essere raccontate con delicatezza, verità e un pizzico di magia, allora siamo già vicini.
Estetica
dell’intimità
dell’intimità
Il mio sguardo attraverso l'obiettivo
La luce è la mia materia prima: mi parla, mi guida, scolpisce le emozioni nei volti e nei gesti.
La inseguo come un regista cerca il momento perfetto al tramonto, la rifrazione giusta sulla pelle, l’ombra che svela più di quanto nasconda.
Il movimento, per me, non è mai confusione: è vita che scorre, è respiro che cambia, è lo sguardo che si posa e racconta in silenzio.
Fotografare è tradurre sentimenti invisibili in immagini tangibili, cercare l’anima in un riflesso, in un passo sfocato, in una mano che accarezza.
La inseguo come un regista cerca il momento perfetto al tramonto, la rifrazione giusta sulla pelle, l’ombra che svela più di quanto nasconda.
Il movimento, per me, non è mai confusione: è vita che scorre, è respiro che cambia, è lo sguardo che si posa e racconta in silenzio.
Fotografare è tradurre sentimenti invisibili in immagini tangibili, cercare l’anima in un riflesso, in un passo sfocato, in una mano che accarezza.
Non cerco la perfezione: cerco la presenza di un’emozione, l’imprevisto che racconta, la luce che rivela.
Dentro ogni attimo c’è una storia che merita di essere custodita, con delicatezza e verità.
Dentro ogni attimo c’è una storia che merita di essere custodita, con delicatezza e verità.

